Staminali per organi in provetta, la tecnica è antirigetto

Roma, 19 marzo 2012 – Ricostruire organi interi a partire da cellule staminali prelevate dallo stesso paziente. In futuro potrebbe essere possibile, anche con tessuti e organi più complessi, grazie a una tecnica messa a punto dall’italiano Paolo Macchiarini e pubblicata su Lancet che si basa sull’impianto di staminali su un’impalcatura di tessuto decellularizzato per permettere alle baby-cellule prelevate dallo stesso paziente di attecchire.

Macchiarini che ha già sperimentato questo procedimento nell’impianto di due trachee – una delle quali nel 2008 a Barcellona fece molto scalpore a livello internazionale -, dice che in futuro lo stesso metodo potrebbe essere utilizzato per avere organi complessi se si riusciranno a risolvere alcuni problemi aperti, come “l’identificazione delle cellule staminali ottimali da usare per i diversi organi e dei metodi per la ricellularizzazione delle strutture vascolari per gli organi interi”. Superati questi limiti si potrebbero avere organi per i trapianti come fegato, polmoni, cuore senza più liste d’attesa e soprattutto senza rischio di rigetto, perché ottenuti da cellule adulte dello stesso paziente.

Per Macchiarini la strada verso organi interi e tessuti complessi è segnata, e risultati positivi sono stati riportati anche “per tessuti una volta considerati impossibili da ricostruire, come pancreas, cervello e occhi”.